Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


immagine Dante

Contenuto della pagina


-
Menu di navigazione

Latini, Brunetto
La rettorica

Argomento 98

TULLIO

In invidia dicendo la loro forza, la potenza, le ricchezze, il parentado e le pecunie, e la loro fiera maniera da non sofferire, e come più si confidano in queste cose che nella loro causa.


SPONITORE

Noi potemo conducere i nostri adversarii in invidia et in disdegno dell'uditore se noi contiamo la forza del corpo e dell'animo loro ad arme e senza arme, et la potenza, cioè le dignitadi e le signorie, e le ricchezze, cioè servi, ancille e posessioni, e 'l parentado, cioè schiatta, lignaggio e parenti e seguito di genti, e le pecunie, cioè denari, auro et argento, in cotal modo che noi diremo come ' nostri adversarii usano queste cose malamente et increscevolemente con male e con superbia, tanto che sofferire non si puote. Così disse Salustio a' Romani: «Ben dico che Catellina è estratto d'alto lignaggio et à grande forza di cuore e di corpo, ma tutto suo podere usa in tradimenti e distruzioni di terre e di genti». Così disse Catellina contra Romani: «Appo loro sono li onori e le potenzie, ma a nnoi anno lasciati i pericoli e le povertadi». Et ora è detto della invidia contra i nostri adversarii; sì dicerà il conto come noi li potemo mettere in dispetto.