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Latini, Brunetto
La rettorica

Argomento 74. In quale constituzione non à giudicamento.

TULLIO

Et certo nell'altre constituzioni si truovano giudicamenti a questo medesimo modo; ma nella congetturale constituzione, perciò che in essa non s'asegna ragione (acciò che 'l fatto non si concede) non puote giudicamento nascere per dimostranza di ragione; e però conviene che questione sia quel medesimo che giudicamento: «fatto è, nonn è fatto, s'è fatto o no». Che al vero dire, quante constituzioni o lor parti sono nella causa, conviene che vi si truovino altrettante questioni, ragioni, giudicamenti e fermamenti.


SPONITORE

In questa parte del testo dice Tullio che, sì come per lui è stato detto davanti, così si possono trovare giudicamenti inn ogne constituzione; salvo che nella constituzione congetturale, della quale è molto trattato inn adietro, perciò che in essa l'accusato nonn asegna neuna ragione, anzi niega, al postutto non ne puote nascere giudicamento. Verbigrazia: Uno accusò Ulixes ch'elli avea morto Aiaces. Dice Ulixes: «Non feci» et così nega quel fatto che gli è apposto. Et perciò non conviene che sopra 'l suo negare assegni alcuna ragione. Et poi che nonn asegna ragione, il suo adversario nonn abisogna d'indebolire la ragione dell'accusato. Dunque no 'nde puote nascere giudicamento; e perciò conviene che in queste constituzioni congetturali la questione e lo giudicamento siano ad una cosa: ché là ove dice l'accusatore «Tu uccidesti» et Ulixes dice «Non uccisi», la questione e 'l giudicamento fie sopra questo, cioè se ll'uccise o no. Poi dice Tullio che quante constituzioni à una causa, altrettante v'à questioni e ragioni e giudicamenti e fermamenti.