TULLIO
Giudicamento è quella contraversia la quale nasce de lo 'ndebolire e del confirmare la ragione. Et in ciò sia quel medesimo exemplo della ragione che noi aven detta poco davanti: «Ella avea morto il mio padre». Dice il savio: «Sanza te figliuolo convenia ch'essa madre fosse uccisa; perciò che 'l suo fatto si potea bene punire sanza tuo perverso adoperamento». Di questo mostramento della ragione nasce quella somma controversia la quale noi appelliamo giudicamento, la quale è cotale: se fosse diritta cosa che Orestres uccidesse la madre, perciò ch'ella avea morto il suo padre.
SPONITORE
Tullio avea detto et insegnato che è ragione; et perciò che della ragione nasce il giudicamento, sì tratta egli del giudicamento per dimostrare come e quando et in che luogo sia. Verbigrazia: L'accusato assegna ragione perché fece quel fatto e conferma la sua difensa per quella ragione. L'accusatore dice contra questa difensa et indebolisce la ragione dell'accusato. Unde di ciò che conferma l'uno et inforza la sua difensione e l'altro la infievolisce e falla debole, sì ne nasce una questione la quale è appellata giudicamento, perciò che quando ella è provata si puote giudicare. Et in ciò sia quel medesimo exemplo di sopra: Orestres assegna la ragione per la quale elli uccise Clitemesta sua madre: perciò ch'ella avea morto Agamenon; e così conferma la sua defensione. Ma contra lui dice l'aversario: «Tu non la dovei punire né non convenia ad te punirla di ciò, ma altre la dovea e potea punire sanza tua perversità, e sanza tua così crudele opera, come del figliuolo uccidere sua madre». Et così indebolia la ragione d'Orestres e mettealo in vituperoso abominio, e sopra questo, cioè sopra 'l confermamento e sopra lo 'ndebolimento della ragione, nasce questione la quale è appellata giudicamento perciò che ssi puote giudicare. Et omai à detto Tullio che è questione e che è ragione e che è giudicamento; sì dicerà che è fermamento.