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Guittone d'Arezzo
Rime

XLIX

Il poeta dichiara d'andarsene; amerà altra che lo stimerà, ed ha già pensato a qualcuna.

Donque mi parto, lasso, almen de dire
o de farne 'n sembrante alcun parvente;
e guarderomi al meo poder de gire
loco, ove veder possavi nente.
E piaccia vo per Deo di non soffrire
ch'eo mai v'auda né veggia al meo vivente;
ché morto m'ha lo dilettoso audire
e lo sguardar vostra fazon piacente.
Ma s'eo non audo, né veggio, né membro
lo gran piacer piacente, amor, de voi,
ch'angel di Deo sembrate in ciascun membro;
forse mo parto e 'ntenderò in altroi,
che m'averà per sì fin com'eo sembro;
e, se mi val, pensat'aggio già coi.