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Guittone d'Arezzo
Rime

XLIII

Il poeta non sa che fare: gli sembra ch'ella desideri la sua morte.

Oimè che dite, amor? merzé per Deo,
ch'eo no oso vietar vostro comando,
e nol posso ubidir, mentre che veo
vostro piacer, sì m'ha distretto amando.
Adonqua, lasso me, che fare deo?
No lo posso veder, moro pensando.
Per cortesia e per merzé recheo
sovra ciò vostro consiglio e 'l demando.
Bene veggio che di partir potenza
darmi potete, s'a voi piace bene,
solo in disabellir vostra piagenza
e 'n dir e 'n far ciò ch'a spiacer pertene;
ma se potete, e no 'l fate, è parvenza
che vo piace ch'eo mora in vostra spene.