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Guittone d'Arezzo
Rime

CLXXXIX

La larghezza.

Larghezza, tu vertù, dand'e tenendo
ov'è, come, quanto e quando, degno,
e anche più nemic'om demettendo,
che sovre onni tu' don mertevil tegno.
Tu traggi cor con forzo a bon vogliendo,
e covri, ove se', quasi onni non degno.
Omo pentuto assai ha, te avendo,
ché tu perdono li procacci en regno.
Malvagi, boni, strani ed an nemici,
angeli e Dio in amor tuo destringi,
se degnamente ben retto procedi.
A degni e bisognosi e per Dio dici,
a ricchi neghi, e rei fuggi e fingi,
for quanto a gran nicessità li vedi.