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Guittone d'Arezzo
Rime

CLXXXIII

La vanagloria.

Gloria vana, tu furtivamente
di vertù tutte d'om tolli onni merto;
tu venen dolce e malatia piagente,
laccio mortal di bell'esca coverto,
tu fai vincendo om esser perdente:
de quanto ello procaccia hate deserto;
tra i seculari ontisci omo valente,
e fai noiosi di piacenti certo.
Se tutto opera degna om fa d'onore,
non dea chieder onor, né però farla,
ma in onor de bon solo e d'amore
di quello, che dà grazia in operarla.
E s'a bon chieder pregio è desinore,
onta quanta a malvagio è bon stimarla?