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Guittone d'Arezzo
Rime

CXLV

L'eresia è allo spirito come la lebbra al corpo.

Sì come no a corpo è malattia
disorrata né ria,
inver di lebbra, non a spirto è nente
ontosa e perigliosa appo eresia;
e quanto spirto è via
maggio di corpo, mal fa malamente.
Per che nulla prod omo orrato sia
fuggir mai più né pria,
che lui non tocchi error pregio né mente.
Ahi, che gente gent'om mi sembra stia,
che puro, fedel, bon sia,
se tutto pecca e corre a mal sovente.
Valent'om dea l'altrui vizio celare
e la vertù laudare;
e spezialmente po greve scudieri
despregiar cavaleri,
né cavaler baron, né baron ree,
se tutto 'n vizio alcun sentelo stare.
Come donque biasmare
pote degno Dio alcun misteri,
rio n'avendo pensieri,
u solacciando, u' laidir poss'om fee?