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Guittone d'Arezzo
Rime

CXL

Non può dirsi valente chi non ama Dio, né sapiente chi non lo conosce.

Solament'è vertù che debitore
fusse ciascun d'amore,
e solo vizio a cui odio pertene;
vertù dea nel nemico amar bon core
e portar desamore
a se medesmo, quant'e' 'l vizio tene.
Come dunque si fa conoscidore
o dice aver valore
chi vertù fugge e vizio 'n sé mantene;
e Dio, in cui tutta vertù tuttore
e sol d'essa datore,
non desia, né fior con lui convene?
Chi non sa Dio, chi dir po sapiente,
o tener per valente
chi fugge quel, per cui sol po valere?
O ricco è da tenere
om, che del tutto bon no ha neiente?
Grande come, cui ha vizio 'n podere,
o gentil po savere,
figlio stando de l'enfernal serpente?
E che manca, che? Nente
a chi figlio ed erede ed è messere.