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Guittone d'Arezzo
Rime

LXXII

Sebbene lontano, ha visibilmente presente l'aspetto dell'amata, senza di che, morrebbe di dolore.

Con più m'allungo, più m'è prossimana
la fazon dolce de la donna mia,
che m'aucide sovente e mi risana
e m'ave miso in tal forsenaria,
che 'n parte ch'eo dimor'in terra strana,
me par visibil ch'eo con ella sia;
e or credo tale speranza vana
ed altra mi ritorno en la follia.
Così como guidò i Magi la stella,
guida sua fazon, gendome avante,
che visibel mi par e incarnat'ella:
però vivo gioioso e ben istante,
che certo senza ciò crudele e fella
morte m'auciderea immantenante.