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Giamboni, Bono
Il libro de' Vizî e delle virtudi

Capitolo LXXII. De li ammonimenti della Fortezza.

Appresso venne quella Virtú che s'appella Fortezza ad aprire e mostrare i suoi amonimenti, e disse: - Io tegno le chiavi della quarta porta di paradiso, e a neuno la diserro se non è d'animo forte a sostenere i pericoli e le fatiche delle tribulazioni e angosce del mondo, e in non esaltarsi malordinemente per le prosperevoli cose della ventura. E d'animo forte può esser l'uomo per sei Virtú che nascono di fortezza, cioè per magnificenzia e speranza e fermezza e pazienzia e perseveranzia e longanimitade. Per magnificenzia è l'animo forte, quando l'uomo ardisce le gran cose di fare, acciò che dirittamente la cosa si faccia. Per isperanza è l'animo forte, quando spera l'uomo fermamente di ben capitare, quando la cosa si fa dirittamente. Per fermezza è l'animo forte, quando sta l'uomo fermo in sul buon provedimento e porta igualmente tutte le cose. Per pazienzia èe l'animo forte, quando soffera l'uomo in pace i pericoli e le fatiche delle tribulazioni e angosce del mondo. Per perseveranza è l'animo forte, quando persevera l'uomo infino alla fine delle cose che dirittamente incomincia. Per longanimità è l'animo forte, quando pazientemente aspetta l'uomo d'esser in vita eterna guiderdonato. Per tutte queste Virtú è bisogno che sia forte l'animo di colui che vuole che la mia porta li sia diserrata.