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Giamboni, Bono
Il libro de' Vizî e delle virtudi

Capitolo XIX. Perché la Fede non si cura d'ornare la persona.

Ricevuto per fedele da la Fede Cristiana, e giurato le sue comandamenta, n'andammo a letto; e a l'alba del giorno ci levammo, e scommiatati da la Fede ci partimmo per compier nostro viaggio.

E cavalcando cominciai co la Filosofia a sollazzo cota' cose a parlare: - Maestra de le Virtudi, molto è bella creatura questa Fede, le cui comandamenta i' ho giurate; ma è vilissimamente vestita, e sta tutta cotale aviluppata. Credo che se avesse belli vestimenti e curassesi la persona come l'altre femmine fanno, nel mondo sí bella creatura non avrebbe. Ma forse ch'è povera reina; e ben lo mostrò iersera, sí ne diede povera cena.

E quando èi cosí detto, la Filosofia rise un poco molto piacevolmente, e stette una pezza, e parlò e disse: - Figliuol mio, mal conosci questa Virtú; ma conoscera'la meglio per innanzi, da che se' diventato suo fedele. E io ti dirò alcuna cosa de' suoi fatti, sopra le parole c'hai dette. Questa donna è la più ricca reina che neuna che si truovi nel mondo, e quella c'ha i piue ricchi fedeli: perch'ella sola ha in questo mondo il sovrano bene a godimento, e aministralo e dàllo a' fedeli suoi. E dirotti in che modo il sovrano bene è un ragunamento perfetto di tutti i beni laonde si compiono all'uomo tutti i suoi desiderî: e questo è Idio, in cui sono tutti i beni perfettamente raunati, e riempiene colui che perfettamente l'ama, e compieli tutti i suoi desiderî, perché si fa uno spirito e una cosa co·llui, secondo che vedi per esemplo di due che perfettamente s'amano insieme, che s'usa di dire: "Questi due sono solamente una cosa, sí gli ha congiunti l'amore". E colui che perfettamente è nella fede, ama Dio sopra tutte le cose, e però non si cura né di manicare, né di bere dilicatamente, né di vestire, né di calzare pulitamente, né della gloria del mondo, però che sa che a Dio non piacciono queste cose; ma pensa Idio, imagina Idio, contempla Idio; e questo pensiero li sa sí buono che non se ne sazia, ma die e notte vi pensa, perché si sente per quello pensamento tutti i suoi desiderî compiere. E però disse santo Ambruogio: "Chi nella magione dentro dal suo cuore alberga Cristo, di smisurati delettamenti pasce l'anima sua". E santo Augustino, favellando inverso Idio quando di lui fue bene innamorato, disse: "Segnor mio, tu m'hai menato a una allegrezza ismisurata, che non è altro che vita eterna in questo mondo".