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Alighieri, Dante
Vita Nova

30

Poi mandaro due donne gentili a me pregando che io mandassi loro di queste mie parole rimate. Onde io pensando la loro nobilitade, propuosi di mandare loro e di fare una cosa nuova, la quale io mandassi a·lloro con esse, acciò che più onorevolemente adimpiessi li loro prieghi. E dissi allora uno sonnet lo quale narra del mio stato, e manda'lo a·lloro col precedente sonnet acompagnato e con un altro che comincia Venite a 'ntendere. Lo sonnet lo quale io feci allora comincia Oltre la spera, lo quale à in sé cinque parti. Nella prima dico là ove va lo mio pensero, nominandolo per nome d'alcuno suo effecto. Nella seconda dico perché va lassù, cioè chi lo fa così andare. Nella terza dico quello che vide, cioè una donna onorata lassù. E chiamolo allora «spirito peregrino», acciò che spiritualmente va lassù e, sì come peregrino lo quale è fuori della sua patria, vi stae. Nella quarta dico come elli la vede tale, cioè in tale qualitate, che io no·llo posso intendere, cioè a dire che lo mio pensero sale nella qualità di costei in grado che lo mio intellecto nol può comprendere; con ciò sia cosa che lo nostro intellecto s'abbia a quelle benedecte anime sì come l'occhio debole al sole: e ciò dice lo Phylosofo nel secondo della Metafisica. Nella quinta dico che, avegna che io non possa intendere là ove lo pensero mi trae, cioè alla sua mirabile qualitade, almeno intendo questo, cioè che tutto è lo cotale pensare della mia donna, però ch'io sento lo suo nome spesso nel mio pensero: e nel fine di questa quinta parte dico «donne mie care», a dare ad intendere che sono donne coloro a cui io parlo. La seconda parte comincia quivi intelligenza nova; la terza quivi Quand'elli è giunto; la quarta quivi Vedela tale; la quinta quivi So io che parla. Potrebbesi più sottilmente ancora dividere e più sottilmente fare intendere; ma puotesi passare con questa divisa, e però non mi trametto di più dividerlo.

Oltre la spera che più larga gira
passa 'l sospiro ch'esce del mio core:
intelligenza nova, che l'Amore
piangendo mette in lui, pur sù lo tira.
Quand'elli è giunto là ove disira,
vede una donna che riceve onore,
e luce sì, che per lo suo splendore
lo peregrino spirito la mira.
Vedela tal, che quando 'l mi ridice,
io no·llo 'ntendo, sì parla sottile
al cor dolente, che lo fa parlare.
So io che parla di quella gentile,
però che spesso ricorda Beatrice,
sì ch'io lo 'ntendo ben, donne mie care.