76. Nulla mi parve mai più crudel cosa
Nulla mi parve mai più crudel cosa
di lei per cui servir la vita lago,
ché l suo desio nel congelato lago,
ed in foco damore il mio si posa.
Di così dispietata e disdegnosa
la gran bellezza di veder mappago;
e tanto son del mio tormento vago
chaltro piacere a li occhi miei non osa.
Né quella cha veder lo sol si gira
e l non mutato amor mutata serba,
ebbe quantio già mai fortuna acerba.
Dunque, Giannin, quando questa superba
convegno amar fin che la vita spira,
alquanto per pietà con me sospira.