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Alighieri, Dante
Rime

72. Io non domando, Amore

Io non domando, Amore,
fuor che potere il tuo piacer gradire;
così tamo seguire
in ciascun tempo, dolce il mio signore.

E sono in ciascun tempo ugual damare
quella donna gentile
che mi mostrasti, Amor, subitamente,
un giorno, che mentrò sì ne la mente
la sua sembianza umìle,
veggendo te ne suoi begli occhi stare,
che dilettare il core
da poi non sè voluto in altra cosa
fuor che n quella amorosa
vista chio vidi rimembrar tuttore.

Questa membranza, Amor, tanto mi piace
e sì lho imaginata,
chio veggio sempre quel chio vidi allora;
ma dir non lo porria, tanto maccora
che sol mi sè posata
entro a la mente; però mi do pace,
ché l verace colore
chiarir non si porria per mie parole.
Amor, come si vole,
dil tu per me là vio son servitore.

Ben deggio sempre, Amore,
rendere a te onor, poi che desire
mi desti dubidire
a quella donna chè di tal valore.