66. Già non magenza, Chiaro, il dimandare (Dante a
Chiaro Davanzati)
Già non magenza, Chiaro, il dimandare,
ma che magenza amare e non cherere,
ché nullo uom deve sua donna pregare
di cosa che può lei danno tenere,
ma desïoso nel desïo stare
dovria damor, e in ciò mai permanere,
ché lo disïo fa luom migliorare,
ché l più malvagio isforza di valere;
e quel che viene in su la dilettanza
è di valer non mai sì desïoso:
perciò in cherir non fermo mia speranza.
Ciò prova augel che più canta amoroso:
si vien che compia la sua desïanza,
sode l cantar che sembia altrui
noioso.