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Alighieri, Dante
Rime

8. Non mi poriano già mai fare ammenda

Edizione Barbi (secondo la lezione dei codici toscani) Non mi poriano già mai fare ammenda
del lor gran fallo gli occhi miei, sed elli
non saccecasser, poi la Garisenda
torre miraro co risguardi belli,

e non conobber quella (mal lor prenda)
chè la maggior de la qual si favelli:
però ciascun di lor voi che mintenda
che già mai pace non farò con elli;

poi tanto furo, che ciò che sentire
doveano a ragion senza veduta,
non conobber vedendo; onde dolenti

son li miei spirti per lo lor fallire,
e dico ben, se l voler non mi muta,
cheo stesso li uccidrò, que scanoscenti.

Edizione De Robertis (secondo la lezione dei Memoriali bolognesi) No me poriano zamai far emenda
de lor gran fallo glocli mei, set elli
non sacecaser, poi la Garisenda
torre miraro cum li sguardi belli,

e non conover quella, mal lor prenda
chè la maçor dela qual se favelli:
per zo zascun de lor voi che mintenda
che zamai pace no i farò, sonelli

poi tanto furo, che zo che sentire
dovean a raxon senza veduta,
non conover vedendo, unde dolenti

sun li mei spirti per lo lor falire;
e dico ben, se l voler no me muta,
cheo stesso glocidrò qui scanosenti.