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Alighieri, Dante
Rime

5. Se Lippo amico sè tu che mi leggi

Se Lippo amico sè tu che mi leggi,
avanti che proveggi
a le parole che dir timprometto,
da parte di colui che mi tha scritto
in tua balìa mi metto
e recoti salute quali eleggi.

Per cortesia audir prego mi deggi
e colludir richieggi
de lascoltar la mente e lo ntelletto:
io che mapello umile sonetto
davanti al tu conspetto
vegno, perché al noncaler minveggi.

Lo qual ti guido esta pulcella nuda
che vien dirieto a me sì vergognosa
chatorno gir non osa
perchella non ha vesta in cui si chiuda;

e prego il cor gentil che n te riposa
che la rivesta e tegnala per druda,
sì che sia cognosciuda
e possa andar là vunquè disïosa.